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Pubblicato in febbraio 14th, 2014 | da Lucia

LIBERTY. UNO STILE PER L’ITALIA MODERNA

Per molti il Liberty è semplicemente un insieme di decorazioni in stile floreale che, all’inizio dello scorso secolo, hanno abbellito facciate di case e mobili, oggetti e, naturalmente, quadri e sculture. Che sia stato questo ma anche molto, molto di più, lo metterà in evidenza la grande esposizione  ai Musei San Domenico a partire dal 1 febbraio 2014.

FORLÌ MUSEI SAN DOMENICO 1 FEBBRAIO – 15 GIUGNO 2014: una mostra e un itinerario

Mostre sul Liberty, e sul primissimo scorcio del Novecento, in Italia se ne sono viste molte. Ma oggettivamente nessuna del livello e dell’importanza, oltre che imponenza, di questa. L’obiettivo è decisamente ambizioso: offrire per la prima volta al pubblico italiano ed internazionale non una mostra qualsiasi ma la “grande mostra” sul Liberty. Indagandolo in modo non solo ampio ma senza restrizione di schemi: dalla ricerca dei modelli lontani, nel Rinascimento e in Botticelli in primis, ma anche inserendo il Liberty nei grandi movimenti europei del momento ed in particolare la Secessione viennese.

A consentire una mostra di tale ampiezza e bellezza, oltre che alla capacità del committente e dei curatori, concorre l’ampiezza degli spazi del San Domenico. Qui si può agevolmente dipanare il racconto di ciò che il Liberty abbia significato in pittura e in scultura, nelle arti decorative, dalle vetrate ai ferri battuti, ai mobili, agli oggetti d’arredo, ai tessuti ed ai gioielli. Evidenziando certi temi e alcune soluzioni formali, sarà possibile tracciare una linea comune tra i dipinti di Previati, Nomellini, Baccarini, Kienerk, Grubicy de Dragon, Segantini, Pellizza da Volpedo, Longoni, Sartorio, De Carolis, Laurenti, Marussig, Zecchin, Chini, Casorati, Balla, Bucci, Boccioni, Dudreville, Innocenti, Bocchi, Viani e le sculture di Bistolfi, Ximenes, Trentacoste, Canonica, Rubino, Andreotti, Wildt, Martini, le vetrate e i ferri battuti di Mazzucotelli e Bellotto, le ceramiche di Galileo Chini, i manifesti di Dudovich, Terzi, Hohenstein, sottolineando, attraverso un apposito apparato grafico, i rapporti con la letteratura, tra D’Annunzio, Pascoli e Gozzano. Ma anche con la musica di Puccini, Mascagni e Ponchielli. Sarà dunque possibile sottolineare i molti punti di incontro, come nella ricorrente metamorfosi tra la figura umana, il mondo animale e quello vegetale, tra Liberty e Simbolismo. I confronti europei non potranno prescindere da autori come Klimt, Adler, Moser, Tiffany, Klinger, Boecklin, Van Stuck, Morris. Tutti presenti in mostra con opere attentamente selezionate.

La mostra è infatti il punto di partenza per un affascinante itinerario che non si limita a Forlì e Faenza, ma si estende all’intera regione.Di particolare importanza la collaborazione con grandi musei nazionali, tra i quali la Galleria d’Arte Moderna di Genova, la Galleria d’Arte Moderna di Milano, la Civica Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Wolfsoniana-Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spettacolo di Genova”.

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